STORIE VERE CON PERSONAGGI DI FANTASIA: “IL FACILITATORE” E SERGIO RIZZO ALLA LIBRERIA LA CURA

IMG_20160319_113502“Una volta in politica ci andavano i più bravi, oggi ci vanno quelli che devono fare l’esame di riparazione”. Sergio Rizzo, giornalista del Corriere della Sera, ha chiuso così la presentazione del suo ultimo romanzo, “Il Facilitatore”, questa mattina alla Libreria La Cura. Storie di corruzione, di potere, di tangenti, con il protagonista Adolfo Ramelli, detto Bruno, partito come semplice giornalista, poi rapito dalla corruzione. È la storia di tanti giornalisti, di un sistema malato, di un paese allo sbando. “Il nostro mestiere – dice Sergio Rizzo – ha dei risvolti molto diversi da quelli che dovrebbero essere i principi della nostra professione. Molti si lasciano sedurre dal potere, che non è rappresentato solo dai soldi”. C’è la distorsione delle notizie, la pressione da parte del direttore di scrivere un pezzo in una certa maniera, e non in un’altra. Il caso Enimont, la madre di tutte le tangenti, che ha prodotto cinque morti e ha fatto scoppiare tangentopoli, “un noir italiano”, l’ha definito Rizzo, uno dei tanti misteri del nostro Paese. Questo e tanto altro nel romanzo di Sergio Rizzo “Il Facilitatore”.
Molti gli argomenti sviscerati da Rizzo insieme al moderatore Luca Maggitti. “Oggi la tecnologia aiuta molto – sottolinea Rizzo – si fa più fatica a nascondere le notizie. Con la rete certe notizie non puoi ignorarle”.
L’Italia è un paese nel quale non c’è mai niente di normale, non c’è un fatto dove non ci siano delle ombre. “C’è la connivenza della politica, della magistratura (come nel caso Enimont), delle grandi strutture finanziarie, della società intera, una corruzione a 360 gradi”.
Tante storie, una attaccata all’altra, in modo tale che si capisca che ci sia un legame. Riflessioni che aprono uno squarcio sulla società attuale. “Non è solo la politica – prosegue Rizzo – ma anche il nostro rapporto con il potere. Noi ancora ci comportiamo da sudditi. Abbiamo una bellissima costituzione, chiara, che ci dà dei diritti precisi, di cui noi non usufruiamo”.
Rizzo poi sposta l’attenzione su di noi, sulla società attuale. “Una volta c’erano valori fondanti di una società che aveva una sua fisionomia. Oggi questa società non ha più quei valori, non c’è più rispetto per alcune cose, basta vedere come sono fatte le nostre città, i nostri paesi. Prima c’era la cura, oggi non più”.
Non è solo la politica ad essere malata, c’è anche corresponsabilità da parte nostra perché siamo conniventi con questo sistema. Dal 2002 al 2014 corruzione ed evasione ci hanno privato di 240 miliardi di euro di prodotto interno lordo. Due piaghe difficili da estirpare, e questo libro ne è un chiaro esempio.

Luca Venanzi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.