SOGNANDO UN TEATRO A ROSETO DEGLI ABRUZZI, MAGARI IN CENTRO

Il Teatro San Francesco di Pescina
Il Teatro San Francesco di Pescina

“La cultura è un bene comune primario come l’acqua; i teatri le biblioteche i cinema sono come tanti acquedotti”. Non volevo scomodare Claudio Abbado, uno dei più grandi direttori d’orchestra italiani, ma la sua affermazione rende l’idea. La cultura è linfa vitale per il paese, per la cittadinanza. La biblioteca funziona, e anche bene, ma un vero teatro manca. Fino ad oggi ha svolto questo ruolo il cinema Odeon che, pare, stia per chiudere. Vogliamo far morire la cultura? Non credo che i nostri politici abbiano questo desiderio. Spettacoli di danza, rappresentazioni teatrali, eventi musicali, presentazione di libri e, perché no, convegni. Uno spazio adeguato, al coperto, che possa ospitare tutto ciò. Certo, non è semplice realizzarlo. Con un po’ di buona volontà, però, si può fare.
Ieri sera tecnici, artisti e cittadini si sono riuniti per parlare di questa possibilità: costruire un teatro, magari in centro, con il sostegno di privati e del Comune. C’è un vecchio progetto che risale agli anni ’70, ma ora è necessario un altro progetto, qualcosa di concreto. Tante sono le ipotesi. Costruirlo in periferia, in una zona ampia, con parcheggi e vie di fuga. È l’opzione meno plausibile. “Il teatro deve essere al centro della città”, ha affermato la maggioranza. Affidare il progetto a un architetto di richiamo, ha detto qualcuno.
Dietro la Villa Comunale (e quindi in pieno centro!) c’è il “Teatro” all’aperto. Il problema è che può essere utilizzato solo in estate, e quando non piove. E sta cadendo a pezzi. Allora quale potrebbe essere la soluzione? Costruire lì un bel teatro, con una buona acustica e un impianto di insonorizzazione esterna, che possa ospitare eventi tutto l’anno. Qualcuno ha parlato di una copertura rimovibile, così che l’estate possa diventare aperto. Qualcun altro ha ipotizzato invece un impianto di aria condizionata, meno costoso. Sarebbe bellissimo avere biblioteca e teatro così vicini, in centro. È un’ipotesi, ma i cittadini lo vogliono. Non facciamo morire la cultura!

Luca Venanzi

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