SCOGLIERE EMERSE O SOFFOLTE? QUESTO E’ IL DILEMMA

DSCN0706“Il mare di levante mangia la spiaggia, quello da nord la rinforza”. Fabrizio Ciriolo, storico balneatore di Roseto degli abruzzi, di esperienza ne ha da vendere. C’era quando il mare arrivava al muretto a causa delle forti mareggiate, ha visto poi nascere le scogliere, posizionate in obliquo rispetto alla battigia, alla fine degli anni ’70 con il conseguente allargamento della spiaggia. Infatti, nel tratto che va dal pontile fino al Mion, la larghezza del litorale è evidente. Poi, nel 1996, furono inserite altre scogliere, questa volta soffolte, a sud del pontile. Sono passati circa 20 anni ma il tratto di spiaggia è rimasto così com’era. Anzi, in inverno spesso l’acqua arriva sul lungomare.
Ieri pomeriggio, alla villa comunale di Roseto degli abruzzi, sono stati illustrati i lavori in corso di ricarica delle scogliere per la protezione della costa rosetana. Presenti il sindaco Enio Pavone, l’Assessore ai lavori pubblici Fabrizio Fornaciari, il consigliere Antonio Norante, l’ingegnere Carlo Visca (dirigente servizio opere marittime regione Abruzzo) e l’Assessore ai lavori pubblici della regione Abruzzo Donato Di Matteo. In platea, tra gli altri, il vicesindaco Maristella Urbini, gli assessori Alessandro Recchiuti , Mirco Vannucci e Camillo Di Pasquale, il consigliere Filiberto Di Giuseppe, l’onorevole Tommaso Ginoble, il consigliere d’opposizione Teresa Ginoble, alcuni balneatori e qualche cittadino.
Tre milioni e settecento mila euro. Questa è la cifra messa a disposizione dalla Regione Abruzzo, dall’ex-giunta Chiodi, per la messa in sicurezza delle scogliere in punti nevralgici della costa rosetana. I lavori, già in corso, proseguiranno fino al 30 giugno, per poi riprendere a metà settembre. Le zone interessate sono: la zona sud nei dintorni del pontile, le acque antistanti la pineta Mazzarosa e il litorale di Cologna Spiaggia.
Ora l’Assessore ai lavori pubblici in Regione è Donato Di Matteo. “Ringrazio l’Assessore Di Matteo – dice Fabrizio Fornaciari – per l’attenzione e l’impegno che mostra, e ci auguriamo di poter risolvere, nel futuro, altri problemi che purtroppo ci sono sul nostro litorale”.
Di Matteo non vuole prendere i meriti di questo finanziamento. “Ringrazio la giunta precedente che ha stanziato questa somma – afferma Di Matteo – per i lavori sulla costa rosetana, necessari per la salvaguardia del litorale. Entro il mese di ottobre contiamo di chiudere tutte le procedure per lo stanziamento degli ulteriori 3 milioni di euro, che si vanno ad aggiungere ai 700 mila già erogati. Abbiamo avviato la procedura per inserire la sabbia con l’idrovora in determinati punti. Io, però, vorrei portare avanti un progetto strategico, un intervento unico che possa porre rimedio alle problematiche della costa abruzzese. Sono necessari tanti fondi, per cui abbiamo chiesto il coinvolgimento di privati. Stiamo combattendo per prorogare la Bolkestein. In Spagna e Portogallo ci sono riusciti, fino al 2050. Ce la possiamo fare anche noi”.
L’ingegner Carlo Visca ha illustrato i vari progetti. “Nella zona del porticciolo – precisa Visca – con 700 mila euro è stato realizzato un pannello, oltre alla chiusura di un varco e al rifiorimento di una scogliera. Per quanto riguarda gli altri tre interventi (Pontile, Borsacchio e Cologna) sono stati stanziati 3 milioni di euro. Entro fine giugno saranno conclusi i lavori al pontile, mentre per le altre due zone, riprendendo a metà settembre, contiamo di chiudere entro fine ottobre. Questi interventi non nascono a caso ma sono frutto di una programmazione decennale. La scogliera emersa ha la funzione di rompere l’onda ma nel tempo richiede troppa manutenzione e non risolve il problema della difesa costiera. La Regione Abruzzo ha deciso, da qualche anno, di realizzare delle scogliere soffolte, ossia sott’acqua. Costano di più di quelle emerse, ma hanno il vantaggio di aver minor impatto ambientale e si evitano la formazione di alghe. Inoltre, dopo la fine dei lavori sulle scogliere, bisognerebbe intervenire con le idrovore per mettere la sabbia lì dove c’è carenza”.
Le criticità ci sono, come nella zona a nord e a sud del Borsacchio e a sud del pontile. Le opinioni sono differenti, sia sulle scogliere che sull’aggiunta della sabbia che, secondo alcuni, con le mareggiate invernali viene portata via. Un’idea: a Rimini, durante l’autunno, accumulano la sabbia sull’arenile creando montagne, che poi espandono nel mese di maggio per l’estate successiva. Potrebbe essere una soluzione.

Luca Venanzi

(L’album fotografico sulla pagina Facebook di Blu News)

 

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