MAURIZIO PALLANTE E IL SUO “DESTRA E SINISTRA ADDIO”

DSC04196Decrescere per migliorare. Sembra un assurdità ma in realtà non è così. Maurizio Pallante viene definito un eretico e un irregolare della cultura. “Io non ho inventato nulla – dice Maurizio Pallante – ho semplicemente messo in ordine delle idee ridando loro dignità culturale”. Ieri il professor Pallante ha presentato il suo ultimo libro “Destra e Sinistra Addio, per una nuova declinazione dell’uguaglianza” alla Libreria La Cura. Laureato in lettere, si occupa di economia ecologica e tecnologie ambientali. “La motivazione con cui ho fatto le mie scelte ambientaliste era di carattere etico. Ho avuto però la fortuna di incontrare una persona che mi ha chiarito le idee e che mi ha fatto capire che l’etica non basta, è necessaria la consapevolezza scientifica. Il primo passo per affrontare il problema delle fonti fossili non è la loro sostituzione con quelle rinnovabili bensì ridurre gli sprechi”. Nel 2005 Maurizio Pallante scrive “La decrescita felice” e, nel 2007, nasce il “Movimento per la decrescita, di cui è Presidente onorario. “Per riscaldare le nostre case in inverno consumiamo 20 m3 di metano al metro quadrato all’anno – precisa Pallante – in Germania il massimo consumo consentito è di 7 m3 di metano al metro quadrato all’anno, un terzo di quello che consumiamo noi. Il nostro sistema economico, se spreca i due terzi dell’energia, è come un secchio bucato. Se si riducessero gli sprechi entra in gioco la decrescita”. Ecco, questo è il punto. Un termine in apparenza negativo ma che, in un determinato contesto, assume una valenza positiva. “Si dice ‘siamo in un periodo di decrescita’ ma si sbaglia perché si confonde il concetto di decrescita con quello di recessione, che è tutt’altra cosa. La recessione è la diminuzione generalizzata e incontrollata di tutta la produzione di merci, e una delle conseguenze più gravi è la disoccupazione. La decrescita è la riduzione selettiva e guidata del consumo di merci che non hanno nessuna utilità. Se riducessimo gli sprechi di energia nelle nostre case creeremmo posti di lavoro. Per ristrutturare tutti gli edifici occorrerebbero geometri, muratori, vetrai, etc. Ma la cosa più importante è che questi posti di lavoro non costerebbero dei soldi a nessuno ma si pagherebbero con dei risparmi economici che si possono ottenere”. Per chiarire il concetto di decrescita Pallante ha fatto un esempio chiaro. “Se decrescessero le persone che guariscono dal cancro sarebbe negativo ma se decrescessero le persone che si ammalano di cancro la decrescita acquisirebbe una valenza positiva. Ecco che cos’è la decrescita”. Nel suo libro Pallante sviscera questo argomento sotto l’aspetto politico. “Nessun partito appoggia la decrescita. La valenza negativa che noi diamo alla parola decrescita è fuori da ogni logica. Gliela diamo perché siamo abituati a una società che mercifica tutto. Fanno credere che la crescita sia l’aumento della produzione dei beni e dei servizi. In realtà l’indicatore della crescita, ossia il Pil (Prodotto Interno Lordo) è un valore monetario e può dare solo la misura dei prezzi delle cose che vengono comprate e vendute, che non sono i beni ma le merci. È bene sottolinearla questa differenza netta: un bene è qualcosa che risponde a un bisogno e soddisfa un desiderio, la merce è qualcosa che si compra. C’è confusione perché ci vogliono far credere che tutto ciò che compriamo ci serva, e invece non è vero. Faccio un altro esempio: il 3% del Pil è cibo che si butta. Se noi smettessimo di buttare cibo il nostro Pil diminuirebbe del 3% e avremmo solo dei vantaggi. Tutti gli sprechi quindi, che sia di energia o di cibo o di altro, rappresentano un danno. La decrescita è la diminuzione della produzione del consumo di merci che non sono beni”.

Destra e Sinistra puntano, in maniera diversa, sul consumo e lasciano da parte il concetto di decrescita espresso da Pallante. Un libro da leggere e conservare! Ringraziamo la disponibilità del professor Pallante, Luisa Di Blasio che ha moderato la presentazione e Fabio Di Marco che ha organizzato questo incontro.

 

Luca Venanzi

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